Giovanni Cavalli
Principio generale da tutti accettato è che la riduzione protesica deve essere finalizzata a conservare il quantitativo maggiore possibile di dentina. Esiste una correlazione diretta tra quantitativo di dentina residua e possibilità di sopravvivenza del dente trattato endodonticamente e protesizzato. In questa logica il restauro preprotesico con perni in fibra offre una maggiore conservazione di dentina, a livello cervicale, indispensabile per la successiva preparazione protesica, rispetto ad una preparazione per perno fuso in oro o per qualsiasi approccio indiretto (Fig. 1).In particolare deve sempre esistere un appoggio circunferenziale della corona protesica nella zona cervicale del dente che sia direttamente su dentina (cerchiaggio cervicale o ferula) (Fig 2). Il cerchiaggio cervicale incrementa notevolmente la capacità del dente di resistere al carico perché tende a ristabilire la modalità di comportamento architettonico-meccanico tipica del dente integro, con stress distribuiti nelle zone radicolari esterne. Maggiore cerchiaggio cervicale si riesce ad ottenere, minore è il carico sul perno. L’estensione di questa zona in senso assiale deve essere almeno di 1,5-2 mm in altezza (Fig 3 a,b). Lo spessore della dentina coinvolta dovrebbe essere di almeno 1 mm. Un cerchiaggio non omogeneo nella sua altezza è comunque sempre efficace (Fig 3 c).
Se non residua Fig3aFig3cFig3bsufficiente dentina per effettuare un cerchiaggio cervicale è necessario eseguire un intervento parodontale di allungamento di corona clinica con la finalità di esporre i millimetri di dentina necessari. In alternativa può essere eseguito un allungamento di corona ortodontico.Per ottenere un cerchiaggio cervicale valido ed efficace è, infine, necessario ottenere pareti assiali poco coniche perché esiste una relazione diretta tra grado di conicità e ritenzione/resistenza della preparazione (Shillingburg, 1987) (Fig 4). In altri termini, se si desidera ottenere un cerchiaggio efficace, è necessario preparare protesicamente il dente nel range di una conicità lecita che sia efficace non solo per i carichi verticali ma anche per quelli trasversali. Per ottenere ciò i pochi millimetri di dentina che sostengono il cerchiaggio cervicale devono essere meno conici possibile (6° ideale) (Fig 5).
In sintesi un cerchiaggio cervicale per essere efficace deve avere le seguenti caratteristiche:
-Altezza della dentina residua cerchiata di almeno 1,5- 2 mm (circunferenzialmente)
-La dentina residua su cui avviene il cerchiaggio deve avere almeno 1 mm di spessore
-La preparazione protesica deve essere meno conica possibile
-Si devono privilegiare disegni del margine protesico che permettano la massima conicità (a spalla, se residua dentina sufficiente in spessore; a finire se la dentina cervicale dovesse essere eccessivamente assottigliata da una spalla).